martedì 22 novembre 2016

Intervista #1 - Due chiacchiere con... Aida Dumond autrice del romanzo Prima di noi

Buona sera miei adorati books addicted. Stasera posto la prima intervista del blog (che emozione) e sono contenta che la prima ospite di questa rubrica sia proprio Aida Dumond. Del suo libro ho già parlato tanto, ne parlerò ancora un'altra volta, presto, con una recensione. Il romanzo lo trovate su Amazon, come già detto nei post precedenti 👍😘
Nel frattempo conoscete un po' di Aida tramite le domande che le ho fatto.

Buona lettura
Roby.



Ciao Aida, benvenuta e grazie per aver scelto Librilandia per questa intervista. Senza togliere tempo prezioso a te e a ciò che ci racconterai del tuo romanzo d’esordio, direi di procedere con la prima domanda.


Come e quando ti è venuta l’idea dietro la storia di Prima di noi?

Ciao Roby e grazie a te per questo spazio. Questa dovrebbe essere una domanda dalla risposta facile, forse la più facile, ma per me non è così. La genesi della trama risale a molti anni fa, di solito rispondo dieci anni ma credo siano un po' di più. È successo grazie alla scena di un film, di cui non ricordo nemmeno il titolo, che iniziò a tormentarmi finché non diede vita al primo abbozzo di trama. C'è da dire che inizialmente era molto più semplice ma via via è diventata complessa e molto articolata, ma il tema principale esiste fin dall'inizio.

Parlaci un po’ dei personaggi: qualcuno di essi in qualche modo somiglia a te (nei gesti, nelle reazioni…)? Oppure sono l’esatto opposto di quello che tu sei?

Bella domanda. Inizio col dire che secondo me tutti gli scrittori mettono un po' loro stessi nei personaggi, anche quelli che dicono di no. Io non sono da meno e sento di poter dire che c'è un po' di me in ognuno di loro – beh forse in Sally no, tu sai di chi parlo... - ma se devo individuare qualcuno credo sia Thomas, mi rispecchio in lui in molte cose e so che è strano perché è un uomo ma abbiamo tratti caratteriali simili, entrambi soffriamo molto quando veniamo feriti e reagiamo chiudendoci in noi stessi. Una caratteristica che accomuna quasi tutti i miei personaggi è l'ironia, mi sono accorta che anche il personaggio più odioso ne possiede una buona dose: penso a Thomas, Patrick il suo migliore amico e Simon il suo braccio destro, che sono i più divertenti. Poi la stessa Jacqueline e Gina, la sua collega/nemica/amica, passando per i personaggi negativi della storia che non sono molti ma sono davvero odiosi. Tutti, chi più chi meno, hanno la loro dose di ironia che può essere bonaria e divertente o cattiva e disturbante. Ho creato un parterre di personaggi diversissimi tra di loro per ruoli e destini, ma con questo filo conduttore del tutto involontario, che rispecchia un aspetto del mio carattere forse preponderante rispetto ad altri. A parte l'estrema sensibilità.

Quali sono i generi letterari che ti piacciono?

Faccio prima a dire cosa non mi piace, cioè il genere Young Adult, forse semplicemente per una questione anagrafica, non riesco a immedesimarmi nei giovanissimi protagonisti e per me è fondamentale quando leggo un libro. Per il resto il mio scaffale è pieno di libri – parcheggiati anche in doppia fila – di vario genere: dai classici ai saggi storici, dai romanzi storici ai romanzi d'amore (con moderazione, perché una storia d'amore deve essere credibile altrimenti diventa parodia). Poca letteratura italiana contemporanea ma tra tutti spicca “L'ultima riga delle favole” di Gramellini. Il mio Thomas è un omaggio al suo Tomàs.

Qual è il tuo libro preferito?

Ne ho due in realtà, diversissimi per genere e autore. “Il Dio del fiume” di Wilbur Smith, uno stupendo romanzo storico ambientato nell'antico Egitto, e il già citato “L'ultima riga delle favole” di Massimo Gramellini, lo adoro.

Cosa i lettori dovrebbero aspettarsi da questa storia e dai suoi personaggi?

Sorpresa. È ciò che mi è venuto in mente appena ho letto questa domanda. Ci sono delle cose che credo i lettori non si aspettano e che li sorprenderanno davvero. Sono certa che ameranno Thomas e Jacqueline, non si possono non amare due anime così, complicate come ogni essere umano e nei quali quindi è facile immedesimarsi. Sono anche certa che odieranno a morte altri personaggi e lo spero! Perché se succederà vuol dire che li ho tratteggiati proprio come volevo. Insomma spero che si appassionino, si innamorino e detestino i miei personaggi esattamente come accade nella vita reale, perché vorrà dire che ho scritto una storia vera, credibile. E spero che lasci in loro una traccia come l'ha lasciata in me che l'ho scritta.

Sapresti descrivere in due/tre parole la tua “creatura”?

La mia storia è intensa, complessa e sorprendente.

Se potessi incontrare uno scrittore, con chi vorresti prendere un caffè?

Solo uno? Impossibile! Mi piacerebbe conoscere tutti quelli i cui libri mi affascinano, emozionano e perché no, fanno arrabbiare. Dovendo fare qualche nome oltre ai sopracitati Gramellini e Smith, mi sarebbe piaciuto prendere un caffè con Oscar Wilde e... Bram Stoker. Sì, l'autore di Dracula.

Che progetti hai, come scrittrice, per il futuro?

Sto scrivendo un altro romanzo sentimentale che spero di finire presto, per poi passare a uno vittoriano e finalmente dedicarmi al soprannaturale: vampiri e angeli mi affascinano molto. Dalle sembianze adulte ovviamente.


Grazie molte Aida per essere stata con noi qui a librilandia. Ti auguriamo il meglio per il tuo futuro e torna pure a parlarci dei tuoi prossimi lavori se ti fa piacere.


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