Buona sera cari lettori e Felice Anno nuovo! Speriamo che questo 2017 ci riservi meno tragedie e più gioie e, anche se sembra non essere iniziato nel migliore dei modi, aggrappiamoci alla speranza.
Una cosa che di sicuro ci darà immensa gioia sono le letture quindi vi presento, stasera, la mia lista TBR. Si dice così in gergo bloggeristico vero?
Vi avviso, non è molto corposa ma tra lavoro, serie tv (altra mia grande passione), libri da scrivere e vita da vivere, questo è tutto quello che - al momento - penso riuscirò a leggere. E recensire ovviamente.
Quindi date un'occhiata ai titoli che vi elencherò (non sono in ordine di lettura) e se vi va e datemi consigli, suggerimenti, pareri e opinioni. Ogni cosa è ben accetta.
Fatemi sapere anche cosa c'è nella vostra lista, se ne avete una!
A ventisette anni, niente funziona nella vita di Lara. Il fidanzato l'ha
lasciata, la società che ha aperto con la sua migliore amica non
decolla, la socia ha pensato bene di trasferirsi a Goa lasciandola in
un mare di guai e la sua famiglia la considera un po' picchiatella...
Quando si trova costretta dai genitori ad andare al funerale di una
prozia di centocinque anni che non ha mai conosciuto, Lara sente di
aver toccato il fondo. Durante la funzione, però, succede qualcosa di
incredibile: le appare una ragazza bellissima, diafana, vestita con
l'accurata ed eccentrica eleganza degli anni Venti, che le chiede con
insistenza: «Dov'è la mia collana? Voglio la mia collana!». Chi è
questa ragazza? Di quale collana parla? E com'è che solo Lara riesce a
vederla? Ciò che ancora non sa è che la misteriosa ragazza comparsa dal
nulla, capricciosa, pungente e stravagante, diventerà la sua guida, la
sua amica più cara, la confidente perfetta, e che la ricerca
dell'agognata collana si trasformerà per entrambe in una sorprendente
avventura.
♡♡♡
Parigi, una sera al Théâtre du Renard, l’orchestra suona It’s Now or
Never. Una ragazza misteriosa e sfuggevole si aggira, lui la nota, cerca
in ogni modo di avvicinarla e, quando ormai tutto sembra impossibile,
si trovano faccia a faccia e si baciano. Un bacio minuscolo, il più
breve mai registrato, e lei scompare. Invisibile, si allontana. Un
mistero anche per un inventore come lui che, seppur di indole
tendenzialmente depressa, è determinato a rivedere l’eterea e
vulnerabile creatura che lo ha ammaliato. Inizia così una ricerca
serrata in cui sarà affiancato da due bizzarri personaggi: un detective
in pensione, che ha tutto l’aspetto di un orso polare, e il suo
stravagante pappagallo. Le invenzioni si susseguono e qualcosa di molto
goloso e originale aiuterà il protagonista nel suo scopo. Ormai è
chiaro, fra i due è scoccata una scintilla, si è prodotto un
cortocircuito. Ma in amore gli artifici non bastano, servono coraggio e
temerarietà, doti che entrambi dovranno conquistare se vorranno trovarsi
e abbandonarsi l’uno all’altra. Riusciranno i due a superare ostacoli e
paure e a vivere il loro amore?
♡♡♡
A Quinnipak c’è una locomotiva di nome Elizabeth, la locomotiva del
signor Rail. A Quinnipak si suona l’umanofono, lo strumento del signor
Pekish. Quinnipak è un luogo dove chi vive o chi ci arriva ha una storia
scritta addosso. Quinnipak è un luogo che invano cerchereste sulle
carte geografiche. Eppure è là.
♡♡♡
Gli animali di una fattoria, stanchi dei continui soprusi degli esseri
umani, decidono di ribellarsi e, dopo avere cacciato il proprietario,
tentano di creare un nuovo ordine fondato su un concetto utopistico di
uguaglianza. Ben presto, tuttavia, emerge tra loro una nuova classe di
burocrati, i maiali, che con l'astuzia, la cupidigia e l'egoismo che li
contraddistinguono si impongono in modo prepotente e tirannico sugli
altri animali più docili e semplici d'animo. L'acuta satira orwelliana
verso il totalitarismo è unita in questo apologo a una felicità
inventiva e a un'energia stilistica che pongono La fattoria degli animali tra le opere più celebri della narrativa del Novecento.
♡♡♡
Don Gaetano è uomo tuttofare in un grande caseggiato della Napoli
popolosa e selvaggia degli anni cinquanta: elettricista, muratore,
portiere dei quotidiani inferni del vivere. Da lui impara il giovane
chiamato "Smilzo", un orfano formicolante di passioni silenziose. Don
Gaetano sa leggere nel pensiero della gente e lo Smilzo lo sa, sa che
nel buio o nel fuoco dei suoi sentimenti ci sono idee ed emozioni che
arrivano nette alla mente del suo maestro e compagno. Scimmia dalle
zampe magre, ha imparato a sfidare i compagni, le altezze dei muri, le
grondaie, le finestre - a una finestra in particolare ha continuato a
guardare, quella in cui, donna-bambina, è apparso un giorno il fantasma
femminile. Un fantasma che torna più tardi a sfidare la memoria dei
sensi, a postulare un amore impossibile. Lo Smilzo cresce attraverso i
racconti di don Gaetano, cresce nella memoria di una Napoli (offesa
dalla guerra e dall'occupazione) che si ribella - con una straordinaria
capacità di riscatto - alla sua stessa indolenza morale. Lo Smilzo
impara che l'esistenza è rito, carne, sfida, sangue. È così che l'uomo
maturo e l'uomo giovane si dividono in silenzio il desiderio sessuale di
una vedova, è così che l'uomo passa al giovane la lama che lo dovrà
difendere un giorno dall'onore offeso, è così che la prova del sangue
apre la strada a una nuova migranza che durerà il tempo necessario a
essere uomo.
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